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02/05/2016

LA FLUIDOTERAPIA NEL PAZIENTE AFFETTO DA MALATTIA RENALE CRONICA




A causa della loro ridotta capacità di concentrare le urine, i cani ed i gatti affetti da malattia renale cronica sono a rischio disidratazione. Mentre nei primi stadi della malattia renale l’aumentata assunzione di acqua di bevanda (polidipsia compensatoria) permette il mantenimento di una corretta idratazione, con il progredire della malattia e/o in presenza di vomito e diarrea, il quantitativo di acqua assunta per bocca può non essere sufficiente a rimpiazzare i liquidi persi e il paziente può diventare disidratato. 
Nei cani e nei gatti, la disidratazione si associa a debolezza, sonnolenza, ridotta attività fisica e riduzione dell’appetito. 
Se il cane o il gatto sono gravemente disidratati, anche il rene può risentire della perdita di liquidi a cui è andato incontro l’organismo; un minor quantitativo di sangue arriverà al rene, che ridurrà ulteriormente la sua capacità di filtrazione, causando un ulteriore accumulo di tossine uremiche ed un aumento dei valori di azotemia e creatinina ematica.
Per i motivi descritti in precedenza, la disidratazione non deve mai essere sottovalutata e, se diagnosticata, deve essere risolta con urgenza. 
Quando un paziente è disidratato, la correzione della disidratazione ed il ripristino di un buono stato di idratazione si basano sulla somministrazione di fluidi (sul bilancio tra liquidi introdotti nell'organismo e liquidi persi/eliminati). 
La via più semplice per rimpiazzare i liquidi persi o eliminati è quella orale, attraverso l’acqua da bere e i liquidi contenuti nei cibi; il rimpiazzo attraverso il cibo e l’acqua di bevanda (la cui assunzione può essere anche incoraggiata dal proprietario) può avvenire se il cane o il gatto si alimentano adeguatamente e sono clinicamente stabili. 
Nei casi più gravi, quando il paziente non è stabile, perché gravemente disidratato, il trattamento deve essere immediato ed i fluidi scelti saranno somministrati dal Medico Veterinario per via endovenosa. 
In presenza di un paziente stabile, ma che tenda a disidratarsi cronicamente, i liquidi potranno essere rimpiazzati per bocca, attraverso l'uso di soluzioni reidratanti, oppure per via sottocutanea. La fluidoterapia sottocutanea è la soluzione più comune, in modo particolare per i gatti affetti da malattia renale cronica in stadio avanzato. 
La scelta del fluido da somministrare è sempre a discrezione del Medico Veterinario, e dipende da molti fattori tra cui la valutazione degli elettroliti (ad esempio sodio, cloro, potassio) di cui il paziente ha bisogno e la via di somministrazione scelta (quelle principali sono quella endovenosa, la sottocutanea e quella orale). 
Una soluzione elettrolitica bilanciata come quella di Ringer Lattato è quella più comunemente utilizzata ed il dosaggio e l’intervallo di somministrazione del fluido dipendono dalle esigenze e dalla taglia del paziente.
In ogni caso, il Medico Veterinario definirà il tipo di fluido da somministrare, il suo quantitativo ed ogni quanto tempo il paziente deve ricevere la terapia.
E’ importante ricordare che, così come gli stati di disidratazione meritano prevenzione e adeguato trattamento, così la somministrazione continua di fluidi deve essere attentamente monitorata. I cani ed i gatti affetti da malattia renale cronica possono infatti essere a rischio di ritenzione di liquidi ed in alcuni casi possono arrivare ad avere anche serie complicazioni se il fluido somministrato non è adeguato oppure se viene somministrato ad un dosaggio non corretto.

PERCHE'? La fluidoterapia è utile per correggere uno stato di disidratazione del paziente oppure delle alterazioni degli elettroliti (ad esempio sodio, potassio, cloro). Bilancio idrico del paziente da correggere.
PUO' ESSERE PERICOLOSA? Una fluidoterapia non impostata correttamente può determinare l’accumulo di liquidi, di alcuni elettroliti, oppure può non riuscire a correggere i problemi inizialmente valutati. Il Medico Veterinario definirà quale tipo di fluidi e quale quantitativo somministrare.
QUALI SONO LE VIE DI SOMMINISTRAZIONE DEI FLUIDI? La prima via di somministrazione da considerare è sempre quella orale. In alcuni casi il Medico Veterinario può consigliare la somministrazione di liquidi per via sottocutanea. La via endovenosa è solitamente preferita in caso di stati di grave disidratazione.
ACCORGIMENTI Se la terapia viene attuata a domicilio (ad esempio per somministrazione sottocutanea di fluidi). 
- Portare i fluidi a temperatura corporea per evitare "fastidio" durante la loro somministrazione.
- Non somministrare i fluidi troppo velocemente.
- Utilizzare un nuovo ago tutte le volte che si somministrano i fluidi.
- Non somministrare fluidi se si ha anche solo il dubbio che possano essere stati contaminati.



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