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22/09/2018

#4 TERAPIA DELLA MALATTIA RENALE CRONICA (MRC) – L’iperfosfatemia




La concentrazione del fosforo nel sangue, viene definita fosfatemia e dipende principalmente dalla quantità di fosforo assunta con l’alimento e assorbita nell’intestino e dalla quantità di fosforo eliminata con le urine.

Il rene ha un ruolo molto importante nel regolare il quantitativo di fosforo nel sangue, potendone aumentare o ridurre il quantitativo eliminato con le urine. Se un cane o un gatto assumono una dieta con elevato contenuto di fosforo il rene ne aumenta l’escrezione, al contrario diete a basso contenuto di fosforo causano una riduzione della sua eliminazione renale.

Nel cane e nel gatto affetti da malattia renale cronica, il rene inizia presto a non riuscire a mantenere un corretto equilibrio del fosforo e, con il progredire della malattia renale, è molto facile che il paziente tenda ad accumulare fosforo: la situazione in cui il cane o il gatto hanno dei quantitativi di fosforo nel sangue troppo elevati, viene definita iperfosfatemia.

Nei cani e nei gatti con malattia renale, l’iperfosfatemia è causata soprattutto dalla diminuita eliminazione renale del fosforo (fosfati) e, in misura minore, è conseguenza della eccessiva acidità del sangue (acidosi metabolica).

Quando il paziente sviluppa iperfosfatemia spesso si ha anche una diminuzione del del calcio ematico, che causa un aumento dell’ormone paratiroideo (PTH), nel tentativo di riportare i valori ematici del calcio in un intervallo di normalità.

Se l’iperfosfatemia non viene trattata, l’ormone paratiroideo può continuare ad essere secreto in quantitativo eccessivo e si viene a determinare l’iperparatiroidismo secondario di origine renale, responsabile della demineralizzazione ossea, della deposizione di Sali di calcio a livello renale e della mineralizzazione di altri tessuti.

L’alimentazione di pazienti affetti da malattia renale cronica con una dieta a ridotto contenuto in fosforo (ad esempio 0,4% su sostanza secca) ha dimostrato di essere efficace nel rallentare la progressione del danno renale e nel ridurre la deposizione di calcio a livello del rene.

I pazienti negli stadi IRIS 2, 3 e 4 possono presentare iperfosfatemia. La diagnosi di iperfosfatemia viene emessa misurando il quantitativo di fosforo nel sangue e correlandolo con lo stadio IRIS. Cani e gatti in stadio IRIS 2 sono iperfosfatemici per valori di fosforo superiori a 4,5 mg/dL, i pazienti nello stadio 3 sono iperfosfatemici se hanno un fosforo superiore a 5 mg/dL e quelli in stadio 4 sono iperfosfatemici per valori di fosforo superiori a 6,0 mg/dL.

Se un paziente è iperfosfatemico il primo approccio terapeutico è rappresentato dalla somministrazione di una dieta per nefropatici, a ridotto contenuto in fosforo. Il fosforo viene ricontrollato dopo 2-4 settimane di terapia dietetica e e la terapia è considerata efficace se il fosforo in stadio IRIS 2 si è ridotto sotto i 4,5 mg/dL, in  stadio 3 sotto i 5 mg/dL e in stadio 4 sotto i 6,0 mg/dL. Se al controllo il paziente non ha raggiunto i valori desiderati, verrà considerato ancora iperfosfatemico e sarà necessario introdurre delle sostanze in grado di ridurre l’assorbimento intestinale del fosforo (Post #5 CHELANTI DEL FOSFORO).

Stadio IRIS

Fosforo (mg/dL)

Terapia

1

 

Nessuna

2

>4,5

Dieta ± Chelanti

3

>5,0

Dieta ± Chelanti

4

>6,0

Dieta ± Chelanti

 



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